Anno XXVII • Fascicolo 158 • agosto 2012
5
Editoriale
6
Gli scavi in corso al Battistero di Padova
Gian Pietro Brogiolo
11
La cittadella della musica e dei musei
Guglielmo Monti
16
Gabriele Falloppia a 450 anni dalla morte
Giuseppe Ongaro
21
Nuove ricerche sugli affreschi di Villa Bassi Rathgeb ad Abano
Sara Pedron
28
I sigilli del Comune di Padova
Roberta Lamon
32
Un’amicizia senile: Manara Valgimigli e Giuseppe Fatini
Antonello Nave
36
Leone Fortis, il doctor veritas “padovano”
Giovanni Zannini
38
L’oreficeria? Un gioco d’azzardo
Paolo Pavan
41
Interventi:
Salviamo il Seminario Minore
Guglielmo Monti
42
Rubriche
54
I lettori ci scrivono
Editoriale
Il Paese attraversa un momento di profonda crisi, che colpisce un po’ tutti i settori della vita nazionale, e si distribuisce, in misura variabile, sull’intero territorio. Anche il Veneto ne è coinvolto, e con esso la nostra provincia. Un settore particolarmente colpito, almeno a sentire le lamentele del sindacato di categoria (ANCE), sarebbe quello del mercato edilizio, con la perdita di 325.000 posti di lavoro nel settore costruzioni, che salirebbero a mezzo milione con quelli dell’indotto. In termini più semplici, il mercato è squilibrato da un eccesso dell’offerta sulla richiesta, ma se ciò accade è perché si continua a costruire senza badare a ciò che sarà del costruito: se le case verranno abitate o meno, dunque se i capitali investiti daranno un frutto o resteranno infruttiferi. Ma ciò può accadere solo se quei capitali sono di provenienza sospetta: mafie di vario tipo, nazionali ma non solo, che lavano i fondi neri trasformandoli in mattoni (e cementi), che non olent. Le conseguenze: dissesto idrogeologico, distruzione irreversibile dei terreni naturali, creazione di quartieri fantasma albergo di delinquenza e malavita, cancellazione di paesaggi storici. Quando, come nel caso di Padova, un comune riesce a sottrarsi a questa sorte, sono i comuni circumvicini che vi soccombono, allettati dall’afflusso di nuova popolazione attratta dai costi inferiori e dai vantaggi fiscali. Come si vede, un nodo molto complesso da sciogliere, anzi un groviglio di nodi per recidere il quale occorrerebbe una spada come quella di Alessandro; ma attenzione, perché chi ci garantisce che la buona democrazia tradizionale sopravviverebbe a quella recisione?
Oddone Longo
Padova-e-il-suo-territorio_158 (pdf)